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Autore: Alessandro Scandale
Giovedì 8 giugno alle 20.45 alla Fondazione Zoé in Corso Palladio 36 a Vicenza una serata dedicata all'attualissimo tema dei migranti, I care / we can - storie di migrazioni e racconti di persone che hanno scelto di impegnarsi
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Giovedì 8 giugno alle 20.45 alla Fondazione Zoé in Corso Palladio 36 a Vicenza una serata dedicata all'attualissimo tema dei migranti, I care / we can - storie di migrazioni e racconti di persone che hanno scelto di impegnarsi. La Fondazione Zoé dà voce ai protagonisti di questa sfida, a partire dai giovani e giovanissimi come l’angelo dei profughi Nawal, gli artisti Leonardo Manzo e Viktor Kiss, gli studenti del Liceo Quadri impegnati nel progetto della “Scuola per migranti” e quelli dell’Istituto Rossi con il loro viaggio “Da Vicenza a Lampedusa”: ottimi esempi di come tutti noi, ciascuno nel proprio piccolo, siamo chiamati a fare qualcosa di buono. A parlarne saranno Daniele Biella, giornalista e scrittore; Leonardo Manzo, studente italiano che vive a Belgrado; Viktor Kiss, artista serbo; Mary Pilastro, professoressa del Liceo Quadri.

Biella è l'autore del libro Nawal - L’angelo di profughi - che racconta la storia una ragazza di origini marocchine, arrivata in Italia da bambina e diventata un punto di riferimento per i migranti nella lotta alla sopravvivenza e al racket degli "scafisti di terra" - e del volume appena uscito in libreria L’isola dei giusti, che raccoglie sette storie di altrettanti abitanti dell’isola di Lesbo, inclusa una nonna ultraottantenne, che hanno scelto di cambiare in meglio il loro piccolo pezzo di mondo e il destino di chi lo attraversa.

Nawal Soufi - cui è stato assegnato l'Arab hope maker 2017, premio promosso dal Governo degli Emirati Arabi Uniti - è la 29enne nata in Marocco ma arrivata a un mese di vita a Catania, la persona originaria del mondo arabo che più di ogni altra nell'ultimo anno ha inciso a livello positivo per gli altri, in particolare per migliorare le condizioni di vita di chi deve scappare da guerre, terrorismi e persecuzioni. La giovane attivista per i diritti umani ha sbaragliato una platea di 65mila candidati al premio.

Manzo e Kiss sono gli autori dell’installazione artistica "Carrying Memories”, realizzata per salvare tracce di vita e di memoria che testimoniano il passaggio dello straordinario flusso di migranti che nell'autunno del 2015 ha attraversato, al ritmo di circa 2.000 arrivi al giorno, i confini tra Macedonia e Serbia, nel cuore di quella rotta balcanica di cui Lesbo rappresenta il primo approdo.
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