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Autore: Alessandro Scandale
Ancora una carrellata sulle più recenti pubblicazioni in tema di Grande Guerra, in linea con il Centenario che prosegue le celebrazioni in diversi luoghi del Veneto e dintorni
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Ancora una carrellata sulle più recenti pubblicazioni in tema di Grande Guerra, in linea con il Centenario che prosegue le celebrazioni in diversi luoghi del Veneto e dintorni. Le donne nella prima guerra mondiale - In Veneto e Friuli - è il titolo di un volume di Elpidio Ellero (Gaspari edizioni) che aiuta a comprendere meglio il fondamentale ruolo femminile nella Grande Guerra. Dai libri parrocchiali, dagli archivi comunali e dalla Reale Commissione d'Inchiesta sulle violenze subite dalle donne, emergono centinaia di storie di popolane, lavoratrici per l'esercito, crocerossine, prostitute. Un libro prezioso per conoscere le donne in guerra. Dai postriboli "istituzionali" alle "veneri vaganti", dalle portatrice carniche e cadorine alle crocerossine, alla lotta dei parroci per salvaguardare le giovani, all'opera di don Costantini per le donne incinte "dei figli del nemico": un grande affresco delle donne del nord-est in un libro arricchito da numerose immagini d'epoca che lo rendono quanto mai interessante.

Pianeta sanità - La sanità militare italiana nel Veneto durante la grande guerra di Mauro Scroccaro e Claudio Pietrobon (edizioni Antiga) indaga invece il tema della sanità militare, un ambito che non ha prodotto una propria architettura, ma che durante la prima guerra mondiale, "si è appropriato" di un numero incredibile di architetture civili, religiose o industriali. La narrazione è costruita principalmente sulla documentazione degli archivi storici, ma sono stati consultati anche diari editi e non, per intrecciare la documentazione d'archivio con la narrazione scritta, scegliendo di "far parlare direttamente" ed il più possibile i documenti. A seguire, articolato per le 7 province del Veneto, un inventario delle località che hanno ospitato strutture ospedaliere, riportando occasionalmente e in modo del tutto incompleto anche altre strutture sanitarie. Infine, per ogni provincia si è evidenziato un aspetto particolare dell'organizzazione sanitaria.

Infine segnaliamo Benito Mussolini - Il mio diario di guerra (1915-1917) a cura di Mario Isnenghi (Il Mulino edizioni). Isnenghi, primo studioso ad attirare l’attenzione su questo testo, ha scritto tempo fa che per molto tempo l’«impronunciabilità» politica del nome di Mussolini ha impedito di cogliere la rilevanza e l’originalità del diario mussoliniano. Chi apra oggi queste pagine troverà infatti una cronaca tra le più incisive e fresche entro la vasta memorialistica della Grande Guerra. Soldato fra i soldati, Mussolini registra la vita di trincea nella sua tragica routine fatta di disagi e stenti, di morti e di feriti, e negli umori, nei discorsi, nei canti dei compagni. Un testo in presa diretta, ma tutt’altro che ingenuo: con esso Mussolini accreditava un’immagine duplice di sé, leader «rivoluzionario» ma anche disciplinato gregario in grigioverde, esempio di un’inusitata immedesimazione fra istituzioni e popolo che egli vedeva o voleva vedere attorno a sé, nell’esperienza delle masse in guerra. Mussolini, acceso sostenitore dell’intervento italiano nella guerra europea scoppiata nel 1914, Benito Mussolini nell’estate del 1915 fu richiamato alle armi e inviato al fronte, dove rimase fino al febbraio 1917. Il suo giornale di guerra uscì in quindici puntate sul «Popolo d’Italia», il quotidiano da lui diretto, e fu poi raccolto in volume nel 1923. La presente edizione ripropone il diario nella versione originale pubblicata sul quotidiano.
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