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logo associazioni vicentine Un libro in tempi di crisi
Autore: Alessandro Scandale
Un nuovo appuntamento con la rubrica culturale dedicata alle novità bibliografiche, in collaborazione con l'associazione Amici del Libro
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L’assedio di Troia dello scrittore greco Theodor Kallifatides (Solferino) è il racconto dell'anno 1945, quando la guerra volge ormai al termine. Ma in un piccolo villaggio greco la vita continua come niente fosse, in una convivenza con gli occupanti tedeschi ormai diventata abitudine. Un giorno, però, cominciano a cadere, inaspettate, le bombe inglesi. Anche sulla scuola. Gli studenti si rifugiano in una grotta, guidati dalla loro insegnante, l’incantevole Signorina, «sottile come una lama di luce». E qui lei, per far passare il tempo, racconta loro di un’altra guerra, quella combattuta dagli Achei sotto le mura di Troia per le grazie della bellissima Elena, rapita da Paride al suo sposo Menelao.
Salteranno le teste, scorrerà il sangue, non si conteranno i morti, tutto per lei. Ma quando Elena guarderà Achille ed Ettore fronteggiarsi nel terribile duello finale, saprà che, in ogni caso, ha perso. Kallifatides ci guida nel racconto di un’Iliade tutta umana, in cui il destino non ha la forma di un insindacabile decreto divino, ma di una scelta compiuta da eroi fin troppo mortali. L’epica omerica si legge così in una chiave tragicamente contemporanea, e il più grande racconto di guerra di tutti i tempi diventa un messaggio che ci addita l’insensatezza di ogni conflitto.


Roberto Fiorini pubblica Dietrich Bonhoeffer - Testimone contro il nazismo (Gabrielli), un saggio che presenta diversi importanti spunti di lettura: il primo è che il suo contenuto possiede un grande potere di attrazione ed esercita su chi ne viene a conoscenza un fascino unico: non ci si stanca di sentirne parlare e non è facile staccarsi da una figura come la sua. Il secondo motivo è che in questo libro Bonhoeffer è molto più soggetto che oggetto. L’Autore, ovviamente, parla di lui, ma, soprattutto, fa parlare lui; e quando Bonhoeffer parla, è difficile non stare ad ascoltarlo; la sua parola è avvincente tanto quanto la sua vita, anche perché, mentre lo si ascolta, si ha l’impressione che ci parli non dal passato, ma dal futuro, come se quest’uomo fosse oggi più avanti di noi, ci precedesse e anticipasse: il suo discorso sul futuro del cristianesimo dopo la «fine della religione» (che in realtà non sembra finita), resta oggi più ancora di allora di un interesse palpitante. Ma c’è un terzo motivo per cui questo libro lo si legge tutto d’un fiato: è lo speciale punto di vista, inconsueto, ma accattivante, di chi ha imparato a «guardare i grandi eventi della storia universale dal basso, dalla prospettiva degli esclusi, dei sospettati, dei maltrattati, di chi non ha potere, degli oppressi e dei derisi – in una parola dei sofferenti» in un itinerario che lo ha portato sino al “caso limite”, cioè alla sua diretta opposizione alla politica distruttiva del nazismo e alla conseguente salita sul patibolo 75 anni fa, il 9 aprile 1945. Ora, in diverse parti d’Europa ritornano simboli, messaggi e organizzazioni politiche che evocano quei tempi oscuri nei quali la disumanità raggiunse dei picchi inimmaginabili. La chiarezza, la determinazione e l’intelligenza della fede di Bonhoeffer affrontò sono preziosi anche oggi per un discernimento più che mai necessario.


Di Paul Collier segnaliamo Il futuro del capitalismo - Fronteggiare le nuove ansie (Laterza), in cui uno dei più autorevoli economisti del panorama scientifico mondiale riflette sui fallimenti del capitalismo con una proposta pragmatica in grado di correggerne i difetti. A partire da un assunto fondamentale: oltre che produrre profitti e lavoro, per funzionare il capitalismo deve essere necessariamente etico. Nuove e profonde contrapposizioni lacerano il tessuto sociale delle società occidentali: grandi città contro province povere, élite altamente specializzate contro masse di lavoratori poco qualificati, paesi ricchi contro paesi poveri. Queste lacerazioni generano nuove ansie, nuova rabbia e nuove passioni politiche, come testimonia l’ondata di consensi ricevuti dai populisti di tutto il mondo, da Trump al partito della Brexit, sino all’estrema destra italiana. In questo libro appassionato e polemico, Paul Collier, uno dei maggiori esperti mondiali su povertà e migrazioni, prova a delineare i percorsi attraverso i quali superare queste nuove fratture economiche, sociali e culturali. Solo se il capitalismo riesce a darsi un fondamento etico tale da rendersi equo e compassionevole, e non solo efficiente ed economicamente fiorente, potrà garantire una vita degna. Un capitalismo in cui la dignità e la reciprocità prevalgano sull’aggressività, sulla paura e sull’umiliazione.

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