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Culturali
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Autore: Alessandro Scandale
A pochi giorni dal 25 aprile, in collaborazione con l'associazione Amici del Libro dedichiamo uno sguardo ad alcune interessanti uscite librarie sulla storia della seconda guerra mondiale vista da un'ottica diversa
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A pochi giorni dal 25 aprile dedichiamo una carrellata su alcune interessanti uscite librarie sul tema. La liberazione dei campi di Dan Stone (Einaudi) è una pagina poco conosciuta di una tragedia raccontata con profonda comprensione e pietà. Quando i prigionieri dei campi di concentramento e di sterminio furono liberati, l'orrore delle atrocità naziste venne alla luce ed è arduo immaginare l'enorme sollievo provato in quel momento dai prigionieri. Tuttavia, per chi era sopravvissuto all'inimmaginabile, l'esperienza della liberazione fu un lento e sfibrante percorso di ritorno alla vita. In questa indagine senza precedenti sui giorni, mesi e anni successivi all'arrivo delle forze alleate nei campi nazisti, uno dei piú importanti storici dell'Olocausto utilizza fonti archivistiche e testimonianze dirette, scritte e orali, per raccontare le nuove odissee che i prigionieri liberati dovettero affrontare e le grandi difficoltà incontrate da chi li liberò nel tentativo di ridare un senso alle loro vite in frantumi. Dan Stone si concentra sui sopravvissuti: sul loro senso di colpa, sullo sfinimento, le paure, la vergogna che provavano per essere ancora vivi e il dolore per i famigliari perduti, sugli enormi problemi di salute. L'autore prende anche in considerazione i problemi a lungo termine che influenzarono il mondo del dopoguerra, primo baluginare dell'imminente guerra fredda.



Il dossier di Timothy Garton Ash (Garzanti), da cui è tratto il nuovo film di Spielberg, è ambientato nel 1978, quando un giovane studente di dottorato si trasferisce da Londra a Berlino, scoprendo una città nel mezzo della guerra fredda. I suoi due anni saranno scanditi da amori e amicizie, incontri con dissidenti coraggiosi e funzionari allineati, e si concluderanno con l’espulsione dalla Germania Est a seguito della pubblicazione di un libro fortemente critico. Dodici anni dopo, nella nuova Germania unificata, il ragazzo – divenuto il professor Garton Ash di Oxford ­ si presenta agli archivi della Stasi, la temuta polizia segreta, e apre il dossier che reca il suo nome, ritrovando i suoi due anni berlinesi visti attraverso gli occhi di una piccola parte dei quasi 120.000 tedeschi orientali che negli anni Ottanta hanno spiato ossessivamente i pochi stranieri e i moltissimi concittadini ritenuti una minaccia per lo Stato. Scoprirà storie di ricatto, una burocrazia ottusa e paranoica, tutto il repertorio della banalità del male in una versione mediocre, ma non meno tragica. Documentato come un saggio storiografico e avvincente come un thriller, li libro entusiasmò critici e lettori alla sua uscita nel 1997: vent’anni dopo va riscoperto per fare luce sulle ombre del totalitarismo e della sorveglianza che ancora aleggiano sull’Europa e sul mondo.



Con La guerra segreta (Neri Pozza) Max Hasting racconta la storia di uomini e donne che, non sparando un solo colpo, influirono profondamente sull’esito degli eventi della seconda guerra mondiale: spie, crittoanalisti, guerriglieri che condussero una guerra segreta per carpire informazioni e strategie del nemico. Dalla leggendaria decifrazione del traffico di Enigma che inferse un duro colpo al sistema di comunicazioni della Germania, alla produzione di materiale dell’Ultra, la complicata operazione di decrittazione dei messaggi delle macchine cifranti da parte dei geniali matematici e linguisti britannici e americani che permise al direttivo alleato di pianificare le proprie campagne e operazioni nella seconda metà della guerra con una precisione che a nessun comandante militare era mai stata consentita nella storia; fino ai Cinquecento di Washington e di Berkeley – un piccolo esercito di americani di sinistra che si prestarono a fare da informatori per lo spionaggio sovietico. Con una corposa indagine, Hastings riscostruisce la storia di una guerra in cui spionaggio e operazioni clandestine assunsero un’importanza mai avuta in precedenza.

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