provincia di vicenza
Ricerca associazioni indicazione motore di ricerca
Nome Categoria Comune


Culturali
logo associazioni vicentine Viaggiare, partire, ritornare
Autore: Alessandro Scandale
Con l'associazione Amici del Libro alcuni suggerimenti per una buona letture estiva
testo normale testo più grande testo molto grande Segnala l'articolosegnala l'articolo Stampa l'articolostampa l'articolo

Con Allontanarsi (Fazi editore) Elizabeth Jane Howard scrive il quarto capitolo della saga dei Cazalet che arriva in libreria e riaccende la passione e l'interesse delle migliaia di lettori che ne hanno già decretato da anni il successo. Dopo Gli anni della leggerezza, Il tempo dell'attesa e Confusione, ora siamo nel il 1945 e la guerra è finita. Il momento tanto atteso e sognato dai Cazalet per anni è finalmente arrivato. Eppure l’eccitazione di fronte alla notizia che le armi sono state deposte è ormai sopita, e l’Inghilterra è ancora paralizzata nella morsa della privazione. Mentre l’impero si disgrega, a Home Place i Cazalet si apprestano a trascorrere quello che ha tutto il sapore dell’ultimo Natale insieme: il sapore malinconico del tempo che passa. I bambini sono ormai cresciuti, le ragazze si sono fatte donne, gli adulti cominciano a invecchiare. La lunga convivenza forzata è finita e la libertà obbliga a prendere delle decisioni: dovrebbe essere un momento felice, ma la guerra ha lasciato una ferita profonda, e ricominciare non è facile. Il futuro è incerto e una patina triste ammanta le giornate. Per ognuno è giunto il momento di prendere la propria strada, e inevitabilmente ciò porterà i membri della famiglia ad allontanarsi l’uno dall’altro. In questo riassetto difficile, gli amori faticano più di tutti: le coppie che erano state divise dalla guerra stanno lottando per rimettere insieme i pezzi, mentre per quelle che la guerra aveva tenuto insieme forse è ora di ammettere il proprio fallimento.

 

 

Un'altra scrittrice di successo è la canadese Miriam Toews della quale l'editore Marcos y Marcos pubblica in Italia Un complicato atto d’amore, romanzo che la lanciò in tutto il mondo e che ora viene finalmente edito anche in Italia, dopo il successo di I miei piccoli dispiaceri. Protagonista della storia è la sedicenne Nomi che vive in un villaggio mennonita ai margini del mondo, e non può né fuggire né restare. Per inciso, i mennoniti sono la più numerosa delle chiese anabattiste e devono il loro nome a Menno Simons che assicurò la sopravvivenza degli anabattisti olandesi. Oggi si contano più di un milione e mezzo di mennoniti nel mondo, soprattutto negli Stati Uniti, in Paraguay, Canada, Africa e India. L'idea alla base della dottrina mennonita è quella di un ritorno alle origini della Chiesa cristiana che, secondo loro, è stata rovinata da secoli di teologia e di lotta per il potere, andando sempre più allontanandosi da ciò che loro ritengono il messaggio originale di Cristo. La sorella ribelle di Nomi se ne va via da quel paese in bianco e nero. Sua madre allegra e sognante scompare due mesi dopo, senza valigia, senza passaporto. Nomi si rade i capelli a zero, toglie la maglietta a Travis per baciarlo lentamente, giù alle cave, e fare l’amore in riva al fiume ascoltando Lou Reed e James Taylor. Non può abbandonare anche lei suo padre, fedele mennonita dolcissimo e triste, che passa le serate a fissare la strada e adora la Bibbia, gli isotopi e Yeats. Non può abbandonarlo, ma sogna un amore possibile, New York e una vita diversa. Solo un complicato atto d’amore potrà donarle la libertà.

 

 

Chi invece invita a partire per un bel viaggio è Marta Perego, giornalista televisiva che, con La felicità è a portata di trolley (De Agostini), scrive "Non importa se si tratta di un viaggio di lavoro, di un weekend di relax, di un giro del mondo in solitaria per dimenticare un amore finito. Non si tratta di fare la valigia, ma di capire chi siamo noi che la stiamo impacchettando. E cosa vogliamo proiettare, di noi, nel percorso che stiamo per compiere". Le misure di riferimento per una donna sono cambiate rispetto ai 90-60-90 di un tempo. I centimetri in cui oggi cerchiamo di entrare, spesso con fatica e frustrazione, sono 55×40×20: le dimensioni standard del bagaglio a mano. Uno spazio ristretto in cui dobbiamo infilare quello che sentiamo di essere e quello che vorremmo essere nel viaggio che stiamo per iniziare. L'autrice, diventata suo malgrado esperta di viaggi e relativi bagagli, ci mostra che quei tirannici 55×40×20 cm sono in realtà lo spazio perfetto per scegliere cosa portar via di noi stesse mentre raggiungiamo posti lontani o affrontiamo nuove sfide lavorative, e cosa invece dobbiamo avere il coraggio di lasciare indietro. Un percorso scanzonato e ironico, ricco di aneddoti, spunti e riflessioni (ma anche di suggerimenti pratici), per imparare che far bene la valigia significa capire meglio chi siamo. Significa mettere ordine nel caos del nostro armadio e della nostra vita, e decidere qual è il lato di noi che vogliamo mostrare orgogliosamente al mondo.

Vai all'archivio delle news archivio news

 • Commenta l'articolo  
Il tuo nome*
La tua e-mail*
Titolo*
Commento*
Privacy(Clicca qui) Accetto privacy
Codice di verifica Riporta il codice
   
 





associazioni vicentine   Ideato e realizzato da Webetico.com webetico.com comunicazione e solidarità
Creative Commons License