Sabato 3 dicembre alle 20.30 nella chiesa di Mure di Molvena si terrà l'evento in parole e musica In Ascolto... Verso il cuore di Madre Terra. Protagonista Katy Marcante e Il benessere dal suono, formazione di musicisti da anni impegnati a diffondere la musica a 432 Hz in modo professionale. Durante la serata saranno eseguiti e cantati brani di musica meditativa ed evocativa, accompagnati da letture ispirate. Si tratta di un invito ad un viaggio verso il cuore della terra, uno spazio sacro, la Terra sulla quale viviamo e in cui l’umanità sta dimenticando di essere ospite, illudendosi invece di esserne padrona. "La civiltà moderna sta dimenticando i principi fondamentali del vivere - spiega Marcante - . Una civiltà a volte impazzita, basti pensare a questo periodo di Natale, trasformato in una corsa agli acquisti, verso un consumare e un produrre in modo compulsivo. Siamo diventati pedine inconsapevoli di un mercato che cerca solo profitto e potere".

La serata vuol essere un invito a riflettere su come ritrovare il rispetto verso il nostro pianeta e sul fatto che ognuno di noi ha la responsabilità di come si pone nei confronti della terra. Ovvio dunque chiedersi: cosa posso fare io? "Noi mettiamo a servizio la nostra musica. Ma ognuno può cominciare a fare attenzione a cosa mangia, dove va a fare la spesa, che cosa compra, a quali aziende dà i propri soldi. Inquinano? Sono etiche o sfruttano le risorse della terra? Ci servono veramente così tante cose? Le statistiche mondiali dicono che il 20% della popolazione sfrutta l’80% delle risorse mondiali!"

Alla serata sarà presente anche Ario Daniel Z'Hoo, scrittore ed esploratore polare che parlerà dei nativi Gwich'in dell'Alaska, popolazione in grave pericolo di estinzione per motivi di sfruttamento delle immense risorse naturali di quel Paese. Ario ha vissuto con loro ed abbracciato questa causa con la propria vita, compiendo imprese estreme per sensibilizzare le coscienze.

"Il messaggio che vogliamo dare - conclude Marcante - è che dobbiamo farci custodi di questo pianeta, difenderlo, educare i nostri figli ad averne rispetto. Vogliamo invitare le persone ad entrare in connessione con se stesse, ascoltare le emozioni che la musica facilita. I nativi americani erano convinti che siamo noi ad appartenere alla terra, non la terra ad appartenere a noi. Erano in piena connessione con la natura e si sentivano parte di un tutto, ma questa visione è difficilissima al giorno d’oggi perché ci stiamo snaturando".