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Autore: Alessandro Scandale
L’Accademia Olimpica di Vicenza promuove la presentazione di un importante volume dedicato alla storia e alla cultura vicentina: Vincenzo Scamozzi teorico europeo
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Giovedì 10 novembre alle 17 nella Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino, sede del Municipio di Vicenza, l’Accademia Olimpica promuove la presentazione di un importante volume dedicato alla storia e alla cultura vicentina. Vincenzo Scamozzi teorico europeo è il titolo del libro curato da Franco Barbieri, storico dell’arte viventino recentemente scomparso, insieme a Maria Elisa Avagnina e Paolo Sanvito, studiosi che compaiono anche tra gli autori dei testi raccolti nelle 336 pagine dell’opera edita dall’Accademia. Scamozzi sarà ricordato dagli accademici Howard Burns, Antonio Foscari Widmann Rezzonico e Fernando Rigon Forte, che tracceranno il profilo umano e artistico di uno dei più grandi talenti del nostro Rinascimento che fu vicentino d’origine, ma – come ricorda anche il titolo del volume – europeo di elezione per visione e impostazione.

Come scrive Cesare Galla, vicepresidente dell'Accademia Olimpica, il  volume è l’ultimo lavoro di Franco Barbieri, e per questo appare giusto parlare di libro postumo, dopo che si è dovuto rinunciare a fare dell’uscita dell’edizione un’occasione di festa e di omaggio allo studioso vicentino nella ricorrenza del suo novantaquattresimo compleanno, nell’ottobre 2016. Una doverosa iniziativa editoriale da parte dell’Accademia Olimpica, che affianca quelle proposte dal Cisa Palladio, con la mostra Nella mente di Vincenzo Scamozzi.

Un intellettuale al tramonto del Rinascimento e con la pubblicazione di un numero monografico dei suoi Annali di architettura. Si tratta infatti dell’architetto che disegnò la scenografia del Teatro voluto dagli accademici e progettato da Andrea Palladio. E che potrebbe avere lasciato un ulteriore “segno” appena fuori dallo spazio scenico, all’ingresso del giardino. Il saggio del giovane Luca Trevisan, inserito nel volume a lavori già molto avanzati per esplicita volontà proprio di Barbieri, propone infatti l’attribuzione al catalogo scamozziano del portale che dà sulla piazza Matteotti.

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