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Culturali
logo associazioni vicentine Luigi Meneghello e le donne
Autore: Alessandro Scandale
Giovedì 26 gennaio in Sala degli Stucchi a Vicenza un incontro su Luigi Meneghello a dieci anni dalla scomparsa del grande autore maladense
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C'è anche lo scrittore Claudio Magris tra gli ospiti invitati dall’Accademia Olimpica di Vicenza per parlare, giovedì 26 gennaio alle 17 in Sala degli Stucchi a Vicenza, di Luigi Meneghello, a dieci anni dalla scomparsa del grande autore maladense. Insieme a lui, Luciano Zampese, docente di Linguistica italiana all’Università di Ginevra e l’accademica Ernestina Pellegrini, docente di Letterature comparate all’Università di Firenze. Una conversazione introdotta da Emilio Franzina, presidente della Classe di Lettere e arti, e conclusa dall’intervento di Magris, docente nelle Università di Torino e Trieste, oltre che narratore di fama internazionale, che porta la propria testimonianza su Meneghello e la sua scrittura.

L'incontro è anche l'occasione per ricordare la recente pubblicazione di Zampese e Pellegrini per Marsilio del volume Meneghello: solo donne , contenente anche una sezione dedicata a fotografie scattate dallo scrittore, titolo suggerito all’accademica dall’invito che lo stesso Meneghello, ospite nel 2006 di un incontro pubblico a Firenze, le fece di comporre un’antologia dedicata esclusivamente a personaggi femminili presenti nelle sue opere. Dieci anni più tardi il progetto si è realizzato, dando vita al volume nel quale Pellegrini indaga le donne raffigurate da Meneghello individuandone possibili fonti, mentre Zampese traccia, della sua opera letteraria, i contorni stilistici.

Tra bambine e Madonne, zie e partigiane, studentesse e paesane, il lettore può così entrare nel vivo dei racconti e della poetica di Meneghello, scoprendone anche lati meno conosciuti, come ad esempio quello di essere anche un fotografo: per la prima volta infatti un album di immagini presenta un Meneghello abile non solo con la penna ma anche con l'obiettivo. Nel mosaico di ritratti di intensa potenza figurativa usciti dalla penna di uno dei più grandi scrittori del Novecento italiano si può immaginare anche una sorta di "città delle donne" che, al di là dei richiami cinematografici felliniani, riconsegna al lettore, ma anche al semplice curioso, quel sentimento di spontanea simpatia che l'autore coltivava per tutto ciò che aveva a che fare con le proprie radici.
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