Torna in libreria l'indiana Arundhati Roy, dopo essersi affermata in tutto ilmondo con le sue precedenti e numerosissime opere, saggi e articoli come attivista politica impegnata nel campo dei diritti umani, dell'ambiente e dei movimenti anti-globalizzazione. Con Il ministero della suprema felicità (Guanda editore) racconta un lungo viaggio nel vasto mondo dell’India: dagli angusti quartieri della vecchia Delhi agli scintillanti centri commerciali della nuova metropoli. Un Paese vasto quanto un continente e pieno zeppo di contraddizioni per molti versi incomprensibili, per altri affascinanti. Anjum, nuova incarnazione di Aftab, srotola un consunto tappeto persiano nel cimitero cittadino che ha eletto a propria dimora. Una bambina appare all’improvviso su un marciapiede, poco dopo mezzanotte, in una culla di rifiuti. Una storia di sentimenti e insieme vibrante protesta, il romanzo coinvolge il lettore tra lacrime e sorrisi come solo l'India sa fare. I suoi eroi, spezzati dalla realtà in cui vivono, si salvano grazie a una cura fatta di gesti d’amore e di speranza. Ed è per questa ragione che, malgrado la loro fragilità, non si arrendono. Un affresco affascinante dell'India, antica e moderna, immenso crogiolo in cui ogni lettore può trovare un pezzo di sè. Chi vent'anni fa ha apprezzato Il Dio delle piccole cose, non rimarrà deluso.

Charles Foster, filosofo e viaggiatore inglese, pubblica per Bompiani L'animale che è in noi, libro dai numerosi risvolti di grande interesse. Uno su tutti: ci siamo mai chiesti che cosa passa nella testa degli animali? Per darsi una risposta l'autore ha scelto di vivere come una creatura selvaggia: alla pari di un tasso si è rintanato nelle Black Mountains del Galles e si è nutrito di vermi, imparando a fare esperienza dell'ambiente attraverso il naso piuttosto che con gli occhi. Ha catturato pesci con i denti, frugato tra i bidoni della spazzatura dell'East End come una volpe di città alla ricerca di cibo, si è persino lasciato cacciare da un segugio come un cervo e ha seguito i rondoni nella loro rotta migratoria attraverso l'Europa fino all'Africa occidentale. Foster ha sperimentato per noi cosa vuol dire appartenere a un'altra specie e ci ha raccontato mondi diversi ma forse non così lontani. Dedicato a tutti coloro convinti di appartenere ad una "specie superiore" (quella umana), il libro è un'esplorazione e anche un invito a entrare in connessione con la natura. Per dimenticarsi, a volte, di essere uomini e donne, e per mettersi nei panni di qualcun altro, specie se a quattro zampe. Per non dire dotato di ali o di pinne.

Con Splendore a Shangai (Skira edizioni) Gianfranco Manfredi racconta la storia di Doremì, giovane pianista di provincia, che negli anni ’20 improvvisa colonne sonore dal vivo nel piccolo cinema del suo paese natale marchigiano, Senigallia. Orfano di entrambi i genitori, Doremì incontra il Conte Paolini, in cerca di un pianista che accompagni una soprano, sua protegée, per un concerto in Cina. Doremì si ritrova così sbalzato dalle Marche alla Shanghai internazionale e all’avanguardia di quegli anni tragici ed esaltanti, sulla quale infuria la guerra civile, contro i Signori della Guerra e tra nazionalisti e comunisti, e incombe l’incipiente guerra con il Giappone. Una metropoli già "globale", in cui si danno convegno avventurieri e rivoluzionari, spie e gangster, attori e musicisti da tutto il mondo. Gianfranco Manfredi dà vita a uno straordinario affresco storico e insieme a un travolgente romanzo d'avventure. Sfruttando appieno la sua esperienza di cantante e autore, sceneggiatore di film e fumetti, l'autore mescola tutti gli ingredienti necessari per scrivere un romanzo intenso e godibile, che si presta a diversi piani di lettura e interpretazione.